Satō sta lavorando sul gioco insieme a Yamazaki e si rammarica di non aver offerto dello zucchero filato a Misaki, perché da lì sarebbe potuto derivare un bacio. Poi Yamazaki gli chiede di fargli vedere quello che ha scritto finora perché deve andare, in quanto ha un appuntamento con una ragazza che ha insistito per andare al cinema con lui. Nella sceneggiatura, Satō ha scritto sempre "Misaki" al posto di "Rei", il nome di un personaggio del gioco. Satō si reca ad una lezione con Misaki prima dell'ora stabilita autoconvincendosi di voler solo fare una passeggiata, ma scopre che anche lei è già lì. Dopo la lezione, Yamazaki torna a casa ubriaco dicendo che questo è la conferma che le donne mentono sempre agli uomini, e che all'appuntamento c'era un altro uomo. Satō riflette sul fatto che sa ancora troppo poco su Misaki e sospetta che lavori per la Nippon Hikikomori Kyōkai, con lo scopo di sedurlo e fargli poi capire che fingeva, in modo che lui non si fidi più di nessuna donna e rimanga per sempre in casa. Il giorno dopo Yamazaki non ricorda nulla di quello che è successo quando era ubriaco, Satō lo convince a uscire per prendere un po' d'aria e involontariamente vedono Misaki uscire dal negozio dove lavora, iniziano a pedinarla fino a casa e scoprono che vive in una grande villa vicino al parco dove si incontrano e che da lì si possono vedere i loro due appartamenti, quindi lei ha spiato Satō finora. Satō ricorda che la villa è stata data in affitto a chi lavora per la rivista che gli è stata consegnata. Misaki esce con una signora per recarsi ad una riunione. Per Satō il fatto che Misaki finora l'ha spiato e che partecipa ad una riunione sospetta avvalora la tesi del complotto, quindi pensa che fa meglio a non rivederla più, prima che si innamori ancora di più di lei. Si reca quindi ad una lezione in ritardo dicendole di non volerla più vedere e scappando.