Milano 1848, i carbonari preparano l'insurrezione contro il governo austriaco. Maria ha scoperto per caso il segreto dell'attività insurrezionale e ha avuto occasione d'avvicinare il giovane capo dei carbonari, Gabriele: tra i due giovani è sbocciato l'amore. Un giorno i carbonari sono sorpresi dalle pattuglie austriache ma riescono a salvarsi, solo Maria viene arrestata e sottoposta a processo. Il suo più spietato accusatore è il conte Patti, che ottiene la sua condanna a morte. Ma quando già la condanna è stata pronunciata, Patti apprende che Maria è sua figlia. La verità gli viene rivelata dalla sua seconda moglie, Corinna. Del delitto furono incolpati allora i carbonari. Con l'aiuto di Gabriele, il conte riesce a far fuggire Maria, strappandola agli sgherri, che la portavano al supplizio. Scoppia intanto tra gli insorti e le truppe il conflitto, col quale s'iniziano "le cinque giornate": il conte è il primo ad offrire il petto alle fucilate austriache.