Lucien Bérardini, nato il 24 settembre 1930 a Martigues e morto il 13 ottobre 2005 a Montpellier, è stato un alpinista francese. Lucien Bérardini ha imparato l'arte dell'arrampicata sulle rocce della foresta di Fontainebleau poi sulle falesie di Saussois. Di fronte all'alpinismo aristocratico con personalità come Henri de Ségogne, e all'alpinismo professionale di cui le guide sono la figura emblematica, si sta sviluppando una nuova forma di alpinismo amatoriale proveniente dai circoli popolari parigini: l'alpinismo "canaglia". Il team Robert Paragot-Lucien Bérardini ne è l'illustrazione più lampante. Insolenti, iconoclasti, anticonformisti, simboleggiano gli scalatori del dopoguerra di modeste origini che, prendendosi gioco delle convenzioni e delle regole, hanno rovesciato gli stereotipi del “ alpinista perfetto.” Audaci, tenaci, spinti da una tremenda voglia di essere e di superare se stessi, Lucien Bérardini e Robert Paragot hanno trovato nell'arrampicata il modo per sfogare la loro energia. Entrò nella cerchia dei grandi alpinisti effettuando la prima salita della parete ovest di Les Drus il 19 luglio 1952 in compagnia di Guido Magnone, Adrien Dagory e Marcel Lainé, con intenso uso dell'arrampicata artificiale. Lo stesso anno completa la prima via senza bivacco sullo sperone Walker (4.208 m, punto più alto delle Grandes Jorasses), in compagnia di Michel Dufranc. Nel 1953 aprì una via sulla parete sud-est del Mont Mallet, poi l'anno successivo fece parte di una spedizione francese sulla parete sud dell'Aconcagua, una vetta di 6.962 metri situata in Argentina. Questa spedizione, guidata da René Ferlet, comprende anche Guy Poulet, Robert Paragot, Pierre Lesueur, Edmond Denis e Adrien Dagory. L'impresa ebbe successo, ma le dure condizioni di salita e il maltempo causarono a Lucien Bérardini un grave congelamento alle mani e ai piedi, che rese necessarie le amputazioni. È stato con il suo amico Robert Paragot che è comunque tornato in vetta. Questa corda, diventata famosa, riuscirà in molti primati nelle Dolomiti o nel Massiccio del Monte Bianco, come la parete nord del Grand Capucin nel 1955. Bérardini non era una guida, ma gli piaceva fare strada, aprire la strada. Porta i suoi amici Pierre Mazeaud e Robert Paragot a scalare le gole della Jonte anche quest'estate. Introdurre i giovani all'arrampicata sulle falesie delle Cévennes. Anche a lui non piacevano le etichette, ma ce n'è una a cui si è lasciato appiccicare volentieri, quella di scalatore professionista, portavoce, ha riso di recente, della "Francia dal basso sulle vette".